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National Basketball Association [NBA Thread], NBA Official Thread

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CAT_IMG Posted on 24/3/2010, 16:39

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Grande partita del Gallo (28 punti) :rox:

CITAZIONE
NEW YORK, 24 marzo 2010 - Con 28 punti di Danilo Gallinari, protagonista di un infiammato duello contro la superstar Carmelo Anthony, i Knicks ottengono uno dei migliori risultati stagionali superando una avversaria di primo livello come Denver (109-104) contro la quale New York aveva perso 8 delle ultime 10 sfide. È una grande serata alla mecca del basket di New York e con il prestigioso successo finale i tifosi dei Knicks festeggiano anche la brillante performance del Gallo. Non sono tanto le percentuali a far aprire gli occhi a chi ancora non conosce bene le potenzialità di Gallinari (1/6 al tiro nel primo tempo prima di esplodere con un eccellente terzo quarto da 17 punti), quanto la determinazione a rispondere colpo su colpo a un fenomeno del calibro di Anthony, a tratti immarcabile e autore di 36 punti.

IL DUELLO CON ANTHONY — Alla vigilia della sfida contro i Nuggets, il Gallo aveva dichiarato di voler marcare Melo, straordinario talento offensivo in grado di mettere a segno 30 punti senza nemmeno sudare e terzo nella classifica marcatori dietro a Durant e James: “Amo giocare contro i più forti perché mi permette di migliorare. Mi serve per capire a che punto è il mio gioco, cosa hanno in più di me e cosa devo fare per raggiungere quel livello. Mi piace la sfida”. Un compito arduo già dalle prime battute quando Anthony inizia a infilare la retina avversaria con facilità da far invidia. Con 16 punti di Melo e 21 di Billups (infallibile dalla lunetta) Denver chiude il primo tempo in vantaggio 53-49. Per Gallinari solo un canestro dal campo, quello del 19-15 (la sua prima tripla) che raddrizza il 12-0 iniziale in favore di Denver. Ma è nel terzo appassionante quarto che gli spettatori del Madison vengono ripagati del prezzo del biglietto e il merito è tutto di Gallinari e del suo testa a testa con Anthony. Bloccare la stella di Denver si rivela una missione impossibile e allora il Gallo decide di cambiare strategia. Dopo un paio di canestri di McGrady si scatena il numero otto dei Knicks con 5 punti consecutivi che regalano il sorpasso (59-61). Gli risponde Anthony con 9 punti di fila. Il suo arresto e tiro dalla media è praticamente immarcabile. Il duello si scalda e Danilo fa 2/2 dalla lunetta, poi infila due triple (alla fine chiude con 5/13 da tre).

L'ESPLOSIONE DEL GALLO — I Knicks si aggiudicano la terza frazione 34-21 con metà dei punti di New York realizzati dal Gallo. Ogni suo canestro nasce da assist di Tony Douglas, altra nota positiva del match. I padroni di casa sorprendono Denver con 7/11 da tre nel terzo quarto che termina 83-74 grazie al parziale finale di 11-0. La gara è trasmessa in diretta da Nbatv e gli elogi per Gallinari da parte dei commentatori in studio si sprecano: “Sono contento per lui. Ora sta iniziando ad ottenere grandi soddisfazioni e a sentirsi parte di qualcosa di speciale per il futuro dei Knicks”, dice Kevin McHale. “Gallinari sta dimostrando grande carattere e cuore in questa sfida personale contro Anthony”, aggiunge Chris Webber. Nell’ultimo quarto la mano del Gallo si raffredda con tre errori da dietro l’arco. Gallinari segna quindi in entrata sul fondo evitando la stoppata di Chris Andersen e convertendo il tiro libero aggiuntivo per il fallo subìto. Il ritmo è frenetico e New York riesce a proteggere il vantaggio malgrado Denver riesca ad arrivare a -1 in due occasioni. La prima volta ci pensa Gallinari a segnare 2/2 dalla lunetta (104-101 a 1’46” dalla fine). Una tripla di JR Smith rimette tutto in discussione, ma Tony Douglas inventa un gran canestro dalla media (approfittando di un cambio sul pick and roll che mette il lungo Nene sulle tracce del play) e porta i Knicks avanti 107-104 con 27” da giocare.

BATTIBECCO — La firma finale sul meritato successo è invece di Gallinari, che riceve palla dalla rimessa e chiude i conti sempre glaciale ai liberi per il 109-104 finale. Gallinari e Douglas, il futuro e’ gia’ iniziato. Carmelo Anthony, che ha pure ingaggiato una sfida verbale con Gallinari durante il gioco, un trash talking definito dal Gallo “in puro slang”, ha così commentato la gara del suo avversario: “Gli ho detto che lo stavo osservando da lontano. Mi piace quello che sta facendo. Ha fatto grandi progressi da quando è arrivato nella lega. Che continui a lavorare adesso”.
Gallinari: 28 punti (2/6 da due, 5/13 da tre, 9/10 tl), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 2 perse, 3 falli in 41’.
New York: Harrington 23 (8/14), Douglas 16, McGrady 15, Lee 12. Rimbalzi: Lee 16. Assist: Douglas 7.
Denver: Anthony 36 (14/26), Billups 25 (5/13, 14/15 tl), Afflalo e Smith 11. Rimbalzi: Nene, Andersen e Graham 7. Assist: Billups 6.

Gazzetta.it

Altri risultati della notte:
Charlotte Bobcats - Washington Wizards 95-86
Indiana Pacers - Detroit Pistons 98-83
LA Clippers - Dallas Mavericks 96-106
 
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CAT_IMG Posted on 26/3/2010, 00:17
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In questi giorni ci dovrebbe essere una partita da seguire :shifty:
 
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CAT_IMG Posted on 26/3/2010, 13:55

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Umh...cioè? :asd:

Intanto pure Boston e Atlanta raggiungono i playoff.

Edited by <-Fresu-> - 26/3/2010, 20:12
 
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CAT_IMG Posted on 1/4/2010, 08:40
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NEW YORK, 27 marzo 2010 - Cadono le prime della classe di Est e Ovest: i Cavs cedono a San Antonio, i Lakers vengono addirittura travolti a Oklahoma City. La sentenza di condanna per Gilbert Arenas (che non andrà in carcere) precede la sconfitta di Washington (14ª in fila) a Charlotte. Massimo in carriera negli assist per Rondo nella vittoria dei Celtics su Sacramento, i Nets conquistano la nona vittoria stagionale (contro Detroit) e "vedono" la possibilità di superare il peggior record di sempre. Stanotte interessante back-to-back per i Lakers, che saranno di scena a Houston.


Sefolosha a canestro nella vittoria dei Thunders sui Lakers. Epa Oklahoma City Thunder-Los Angeles Lakers 91-75
Servizio completo, barba e capelli. Kevin Durant e Russell Westbrook, dopo aver perso in casa con San Antonio, volevano rifarsi contro un grande avversario e hanno scelto il più grande: Kobe Bryant e i Lakers, i campioni NBA. I Thunder dominano la partita dall'inizio alla fine, con un Westbrook strepitoso nel primo quarto (13 punti nel 27-15 Thunder al 12'). Tutto questo mentre Bryant gioca una delle sue partite peggiori (9 palle perse, il suo record personale in singola gara è di 11) e la squadra di Phil Jackson, che ha detto di voler tornare sulla panchina dei Lakers nella prossima stagione in caso di titolo, perdeva tutti i suoi riferimenti, venendo letteralmente travolta dall'esuberanza di Oklahoma City. Il terzo quarto si chiude con un parziale di 16-2 in favore dei padroni di casa, e lo scarto prende dimensioni imbarazzanti: 80-47 per Oklahoma City al 36', e la festa al Ford Center comincia molto prima della sirena finale. Ennesimo esame superato per Kevin Durant, che può godersi i cori "M-V- P! M-V-P!" che piovono dalle tribune. Domanda: chi li vorrebbe incontrare questi Thunder al primo turno nei playoff? Forse nemmeno i Lakers.
Oklahoma City: Durant 26 (8/12, 1/7, 7/7 tl), Westbrook 23, Green e Krstic 10. Rimbalzi: Krstic 10. Assist: Westbrook 6.
L.A. Lakers: Odom 15 (7/14, 0/2, 1/2 tl), Bryant 11, Gasol e Brown 9. Rimbalzi: Odom 7. Assist: Bryant 3.


Ai Cavs non sono bastati i 27 punti di LeBron James. Ap San Antonio Spurs-Cleveland Cavaliers 102-97
Un Manu Ginobili ancora una volta scatenato (15 punti nell'ultimo quarto e tante giocate preziose per i compagni) guida San Antonio (43-28) alla vittoria su "King" James e compagni, a chiudere una settimana davvero dura dal punto di vista fisico e della competizione (Hawks, Thunder, Lakers e ora Cavs) ma che ha dato anche notizie positive a coach Popovich sulla tenuta della squadra con un Duncan non al massimo e senza Tony Parker, mentre è certamente confermato il trend sulla crescita di gioco. Contro i Cavs (57-16) la gara è stata a lungo molto equilibrata, e decisa nel finale: un parziale Spurs di 8-0 - propiziato da una tripla di Bogans su assist di Ginobili - sembrava averla messa in banca per i padroni di casa (95-86 dopo un tiro libero di Duncan a 38 secondi dalla fine), ma qualche banalità di troppo di San Antonio (persa su una rimessa, e schiacciata concessa a Hickson su rimessa da fondo) consente agli ospiti di rientrare (97-94 con due liberi di James a 18 secondi dalla fine). Bogans e Hill allungano di nuovo dalla lunetta, mentre James fa tutto da solo una volta male (persa, con sospetto fallo di Ginobili) e una volta bene (tripla del nuovo -3 a 6 secondi dalla fine, 100-97). L'ultima rimessa degli Spurs è eseguita alla perfezione, e Malik Hairston chiude con la schiacciata che vuol dire vittoria.
San Antonio: Ginobili 30 (7/14, 3/5, 7/8 tl), Duncan e Jefferson 16, Hill 14. Rimbalzi: Hill 9. Assist: Ginobili e Hill 6.
Cleveland: James 27 (10/15, 1/6, 4/7 tl), Jamison 24, Hickson 20. Rimbalzi: Jamison 9. Assist: James 10.

Charlotte Bobcats-Washington Wizards 107-96
Dopo la sentenza per Gilbert Arenas (un mese in comunità e 400 ore di lavori socialmente utili, esclusi ovviamente clinic e camp di basket, oltre a 5.000 euro di multa), è arrivata un'altra sconfitta per Washington, stavolta per mano dei Bobcats, sempre più determinati in chiave playoff. Arenas è stato quindi condannato per aver minacciato con armi da fuoco il suo compagno di squadra Javaris Crittenton, ma evita il carcere. Una sentenza giudicata positivamente dall'avvocato di "Agent Zero", Ken Wainsten: "La decisione del giudice Morin è stata assolutamente onesta e misurata. Il signor Arenas è grato alla corte e ora si impegnerà al massimo per tornare a essere un esempio positivo per la sua comunità". Questa, ovviamente, era la notizia del giorno, ma in campo c'era una partita: la star della serata, per Washington, si chiama Alonzo Gee (al secondo contratto di 10 giorni, non esattamente una priorità del roster), in quintetto al posto dell'infortunato Al Thornton, e quindi Charlotte ha vita facile per condurre la partita dall'inizio alla fine, toccando anche il +19 con Gerald Wallace a chiudere un parziale di 14-0 che ha disinnescato l'ultimo tentativo di rimonta degli ospiti (105-86 a 2'39 dalla fine). I Bobcats sono 4 gare sopra il 50% per la prima volta nella loro storia (38-34), mentre per Washington arriva la quattordicesima sconfitta consecutiva (21-50), peggior striscia negativa di sempre (dopo le 13 sconfitte in fila del 1967 e 1995).
Charlotte: Wallace 23 (7/10, 1/2, 6/6 tl), Jackson 20, Felton 19, Diaw 12, Hughes 10. Rimbalzi: Wallace 6. Assist: Felton 11.
Washington: Gee 19 (3/7, 2/2, 7/10 tl), Blatche 18, Foye 17, Miller e Young 10. Rimbalzi: Singleton e Miller 7. Assist: Miller 8.

Milwaukee Bucks-Miami Heat 74-87
Già privi di Andrew Bogut (schiena) ed Ersan Ilyasova (influenza), ai Bucks (39-32) è venuto meno anche Carlos Delfino, uscito in barella dal Bradley Center sul 32-46 con 2'09 da giocare nel secondo quarto. L'argentino ha subito un tremendo contatto alla testa, dopo che Udonis Haslem, andando a rimbalzo, gli ha letteralmente camminato sopra, lasciandolo immobile e causando attimi di paura. Immediatamente soccorso, Delfino ha ripreso a muoversi completamente dopo circa tre quarti d'ora, ma sono stati comunque effettuati gli esami del caso. Finisce in gloria per Miami (39-34), quindi, che si prende un'altra preziosa vittoria esterna sul campo di una concorrente per la miglior posizione possibile nella griglia dei playoff. Dwyane Wade banchetta (anche 7 rimbalzi e 3 recuperi nella sua partita), mentre Milwaukee non fa mai canestro (31.5% dal campo) e non può che cedere il passo.
Milwaukee: Salmons 23 (8/14, 1/3, 4/5 tl), Ridnour 12, Bell 11. Rimbalzi: Mbah a Moute 11. Assist: Mbah a Moute, Thomas e Jennings 2.
Miami: Wade 30 (8/12, 1/2, 11/12 tl), Wright 14, Haslem 10. Rimbalzi: Haslem 18. Assist: Wade 7.

Indiana Pacers-Utah Jazz 122-106
I Pacers (27-46) dominano la seconda metà della partita trascinati da uno straordinario Danny Granger, e mettono k.o. i Jazz (47-26) di coach Sloan. I padroni di casa ne segnano 68 (a 45) dopo l'intervallo, e Granger ne mette 18 nel solo ultimo quarto di gioco, con percentuali strepitose visto l'elevato numero di tiri e di palloni giocati. "Volevo farne 50, ma sono arrivato esausto alla fine del match", ha scherzato poi l'interessato. A nulla sono valsi i tre uomini in doppia doppia per Utah (11 rimbalzi per Boozer), visto che in difesa hanno concesso davvero di tutto, mentre i Pacers hanno investito molto nel tiro da fuori (17/36 oltre l'arco, 50.6% totale dal campo), ribaltando la situazione dal -12 (56-68, tripla di Okur a 9'37 dalla fine del terzo quarto) per il trionfo finale.
Indiana: Granger 44 (9/13, 5/10, 11/15 tl), Murphy 17, Hibbert e Rush 14, Price 12, McRoberts 11. Rimbalzi: Murphy 9. Assist: Hibbert e Watson 6.
Utah: Okur 27 (4/11, 3/7, 10/10 tl), Boozer 22, Williams 21, Matthews 11. Rimbalzi: Okur 12. Assist: Williams 12.

Orlando Magic-Minnesota Timberwolves 106-97
Spazio per le seconde linee e vittoria tutto sommato tranquilla per la seconda forza della Eastern Conference, gli Orlando Magic (51-22). Per i T'Wolves (14-59), di contro, è arrivato il 15° k.o. consecutivo. Dopo metà partita in equilibrio (59-54 Magic con la tripla di Barnes), i padroni di casa hanno allungato nel terzo (74-59, con le triple consecutive di Nelson e Carter) e poi nell'ultimo quarto, aperto con un parziale di 18-6 propiziato dai punti (8 a testa con 2 triple ciascuno) di J.J. Redick e Ryan Anderson per il 100-79 in favore di Orlando a 5'20 dalla fine. Nell'ultimo minuto un 8-0 a firma di Pecherov ed Ellington (2 triple) ha addolcito lo scarto finale per Minnesota, ma non cambia la sostanza.
Orlando: Howard 24 (6/7, 12/16 tl), Anderson 19, Redick 14, Carter 13, Barnes 11, Lewis 10. Rimbalzi: Howard 19. Assist: Nelson 7.
Minnesota: Jefferson 18 (9/16), Milicic, Brewer e Flynn 14. Rimbalzi: Jefferson 13. Assist: Milicic 5.


Rajon Rondo, 18 assist contro Sacramento. Ap Boston Celtics-Sacramento Kings 94-86
Piaccia o meno il suo stile di gioco, bisogna comunque fare i conti con la produzione di Rajon Rondo. I suoi 18 assist consegnati contro i Kings lo avvicinano a Bob Cousy come miglior assistman di sempre per i Celtics in una singola stagione (696 a 715), e con i 3 recuperi ha già superato Rick Fox per numero totale di "steals" in un campionato (170 a 167). Detto questo, dopo una metà partita in assoluto controllo (fino al +24, sul 57-33), i Celtics hanno alzato troppo presto le mani dal volante, incoraggiati anche dall'assenza di Tyreke Evans dall'altra parte. Sacramento, però, non ha mollato ed è rientrata fino a -6 (87-81) con 3'12 da giocare, grazie al una tripla di Udrih. Un 5-0 (con 3 di Pierce e 2 di Garnett) ha rimesso le cose a posto per i padroni di casa.
Boston: Pierce 22 (6/14, 0/2, 10/12 tl), R. Allen 20, Garnett 18. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Rondo 18.
Sacramento: Landry 30 (10/16, 10/12 tl), Udrih 16, Thompson 12. Rimbalzi: Greene 9. Assist: Udrih 12.

Philadelphia 76ers-Atlanta Hawks 105-98
Con i suoi 9 assist Andre Iguodala sfiora la tripla doppia e guida Philadelphia (26-47) a una bella vittoria sugli Hawks (malgrado le assenze degli infortunati Lou Williams e Thaddeus Young), con la partecipazione di Jrue Holiday, autore dei massimi in carriera per assist (12) e recuperi (7). I 76ers avrebbero potuto allungare nel terzo quarto se solo non avessero subito la sfuriata di Josh Smith (14 punti nel solo terzo parziale per tenere gli Hawks a -5, 80-75), e la gara si è decisa nel finale. Dopo la tripla di Joe Johnson per il -1 ospite (96-95 a 2'43 dalla fine), Crawford ha fallito quella del sorpasso nel successivo attacco di Atlanta, e Dalembert ha punito l'errore, segnando per il +4 (99-95 con 1'43 da giocare). Gli ospiti non trovano più il canestro (due errori di Bibby da fuori, uno di Horford e una persa di Smith), mentre Phila costruisce il +8 dalla lunetta (103-95 con i liberi di Holiday e Dalembert a 21 secondi dalla fine), assicurandosi la vittoria. Coach Mike Woodson non ha nascosto la sua delusione per la prova di Atlanta (46-26): "Abbiamo commesso troppi errori dal punto di vista mentale".
Philadelphia: Iguodala 25 (7/8, 2/4, 5/10 tl), Dalembert, Brand e Kapono 14, Holiday 13. Rimbalzi: Iguodala 10. Assist: Holiday 12.
Atlanta: Johnson 20 (3/7, 4/6, 2/2 tl), Smith 20 (7/15, 6/6 tl), Bibby 17, Horford 13, Crawford 12. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Johnson 6.

New Jersey Nets-Detroit Pistons 118-110
Per la prima volta in questa stagione i New Jersey Nets (9-63) vincono due partite consecutive, e ora hanno 10 opportunità di superare il triste primato del peggior record della storia (quel 9-73 dei Philadelphia 76ers del 1973). Ci vogliono due massimi in carriera per battere i Pistons (23-49): quelli di Brook Lopez e Yi Jianlian, che devastano i lunghi avversari. Come dice Devin Harris molto discreto al tiro ma efficace nel playmaking con i suoi 12 assist, ora i Nets vogliono finire bene la stagione, anche per confermare che il potenziale di questa squadra non è quello di una candidata a essere la peggiore della Lega, specie in questa Eastern Conference. Sono stati i Pistons a cominciare meglio, volando sul +13 a 3'50 dalla fine del primo quarto (23-10), ma i padroni di casa hanno progressivamente rovesciato la tendenza, fino a toccare il massimo vantaggio (con Lopez) a 2'47 dalla fine, sul 107-95. Nell'ultimo minuto i Nets amministrano dalla lunetta, con un 9/10 complessivo ad opera di Lopez (Dooling 4/4, Williams 3/4 e Lopez 2/2).
New Jersey: Lopez 37 (14/17, 9/9 tl), Yi Jianlian 31, Williams 13. Rimbalzi: Lopez 10. Assist: Harris 12.
Detroit: Prince 27 (12/17, 1/1), Hamilton 18, Stuckey 15, Villanueva 14, Maxiell 13. Rimbalzi: Maxiell 11. Assist: Prince e Stuckey 7.
 
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CAT_IMG Posted on 6/4/2010, 12:55

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Che partita Celtics - Cavs Domenica :Q_____
 
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CAT_IMG Posted on 8/4/2010, 23:28
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Il Gallo XQ__

Avete visto i suoi 31 pt? *.*
 
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FachedeMan
CAT_IMG Posted on 10/4/2010, 13:02




Non lo tenevano più, neanche i vari Pierce & co.
Di talento il ragazzo ne ha davvero tanto, ha messo una quantità incredibile di massa "ignorante" e la sua agilità e tecnica di tiro sono davvero eccelse. Può ricoprire praticamente tutti i ruoli e i suoi cm gli garantiscono una notevolissima presenza... Possibile vederlo all'All Star Game nel giro di pochi anni... :ahsisi:
 
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CAT_IMG Posted on 14/4/2010, 22:56
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Sicuramente l'anno prossimo sarà della partita.
 
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CAT_IMG Posted on 21/4/2010, 13:35
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Toronto (Canada), 15 aprile 2010 – “Troppo poco, troppo tardi” dicono da questi parti (too little, too late). I Toronto Raptors vincono l’ultima gara dell’anno rifilando 131 punti ai Knicks dalla difesa di burro, ma non si qualificano ai playoff. L’ultimo biglietto valido, l’ottavo posto, è staccato dai Bulls vittoriosi a Charlotte che chiudono la stagione in parità (41-41). I Raptors si fermano a 40-42 e per loro è già tempo di svuotare gli armadietti e farsi un esame di coscienza sui motivi del fallimento: “Abbiamo molti rimpianti - dice Bargnani, ultimo Raptor a lasciare lo spogliatoio -. C’è molta tristezza, soprattutto dopo due partite belle come quella di oggi e di Detroit. Abbiamo giocato bene e c’era molta energia tra di noi”. Erano due gare da vincere e Toronto le ha giocate entrambe al massimo, ma troppi passi falsi lungo il percorso hanno fatto scivolare la squadra dal quinto posto al nono. “Dopo l’All Star Game abbiamo iniziato a giocare veramente male e quindi abbiamo pagato”, ha proseguito il Mago.

I DUE RAPTORS AZZURRI — Toronto e New York sono scese in campo con motivazione opposte. I Knicks con la mente già in vacanza e Toronto obbligata a vincere. E il successo dei padroni di casa è arrivato scontato. Con Bargnani (24 punti) e Belinelli (14) entrambi molto positivi, Toronto ha dominato il match non trovando grossi ostacoli in attacco e chiudendo con un eccellente 65% dal campo e 7/14 da tre. Danilo Gallinari dopo un inizio impreciso con molti errori nelle triple è cresciuto ed ha totalizzato 22 punti, secondo solo a Bill Walker autore di 28 punti con 6/10 da tre. I Raptors si sono subito affidati allo scatenato Bargnani che ha condotto a suon di canestri i Dinos al 73-64 del primo tempo. Punteggio altissimo con ben 18 punti per il Mago, infallibile all’inizio con sei canestri sui primi sei tentativi per i suoi primi 16 punti. Un Bargnani efficace da fuori come in entrata. Il Mago dà l’esempio e i compagni rispondono. David Lee e soci non mordono e Toronto va a nozze in attacco con i jumper di Calderon, i gesti atletici di Weems e DeRozan e le triple di Belinelli. Il Beli segna i suoi primi due canestri da sotto prima di scaldare la mano e colpire da dietro l’arco. Alla fine resta in campo 22 minuti e contribuisce con 14 punti e 3/3 da tre. Una prestazione brillante che forse lascia l’amaro in bocca quanto l’eliminazione all’ultima giornata.

IL GALLO DI NEW YORK — L’amico-nemico Gallinari, alle prese con un labbro gonfio dopo uno scontro in avvio di gara con Hedo Turkoglu che richiede un paio di punti di sutura all’interno della bocca, ha il suo momento migliore nel terzo quarto in cui realizza 9 punti con un paio di triple e punti dalla lunetta. Il distacco però scende sotto i dieci punti solo per un attimo all’inizio dell’ultimo quarto (105-96), ma il solito Bargnani segna da sotto e Toronto riallunga in fretta grazie anche a Belinelli che segna due triple e porta i Raptors a +17.


TORONTO DELUSA — Toronto mantiene sempre la testa avanti facendo accademia e i Knicks non reagiscono, ma l’atmosfera all’Air Canada Centre è surreale. Si decide di nascondere i parziali delle altre partite, perché il rischio è che i giocatori si distraggano a controllare il punteggio di Charlotte-Chicago. Il pubblico però sembra presagire l’eliminazione e osserva silenzioso. Appare Chris Bosh, si accomoda in panchina e lo speaker ufficiale invita i tifosi a invocare il suo nome. La risposta è tiepida, come tiepido è l’applauso per la squadra al fischio finale. Sempre meglio che i fischi a cui ci si era abituati. Un’atmosfera malinconica accompagna i giocatori verso il tunnel in attesa dei processi e dei cambiamenti drastici che dovranno esserci nella off season. Danilo Gallinari sapeva già in partenza che a Toronto avrebbe disputato l’ultima gara della sua seconda stagione Nba. Anche il Gallo è l’ultimo ad uscire dallo spogliatoio dei Knicks e trova il tempo per fare una dichiarazione sulla gara del 3 ottobre a Milano tra i Knicks e l’Armani Jeans: “Portare New York a Milano sarà una cosa unica. Sarà una partita storica e speciale. Se ci penso mi emoziono già adesso, quindi è meglio che non ci pensi”.

Bargnani: 24 punti (7/11 da due, 2/4 da tre, 4/4 tl), 4 rimbalzi, 5 assist, 1 palla recuperata e 3 perse, 3 falli, 3 stoppate in 34’.
Belinelli: 14 punti (2/5 da due, 3/3 da tre, 1/2 tl), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 palla persa, 1 fallo in 22’.
Gallinari: 22 punti (1/6 da due, 5/12 da tre, 5/8 tl), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 palla recuperata e 3 perse, 3 falli in 37’.
Toronto: DeRozan 24 (9/11), Johnson 21 (9/13), Weems 18 (9/12), Calderon 15. Rimbalzi: DeRozan 9. Assist: Jack 6.
New York: Walker 28 (8/17), Lee 19, Douglas 14. Rimbalzi: Lee 11. Assist: Lee, Douglas e Duhon 5.

Come previsto. E' un chiaro segno dell'arrivo di LeBron ai Knicks.
 
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Wade da sogno, Miami è viva
Ora la serie torna a Boston
La stella degli Heat sforna 46 punti, 19 dei quali nell'ultimo quarto, e regala ai suoi la prima vittoria dopo tre sconfitte. Martedì gara-5 al TD Garden con i Celtics avanti 3-1

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Dwyane Wade, 28 anni, in Nba dal 2003. Ap
Dwyane Wade, 28 anni, in Nba dal 2003. Ap

MIAMI (Usa), 25 aprile 2010 - Serve un fenomeno per mantenere viva una squadra sull'orlo del baratro. Ad una sconfitta dalla fine della stagione, Miami prolunga la sua avventura nei playoff grazie a Dwyane Wade, che con 46 punti regala ai suoi Heat la prima vittoria nella serie contro Boston, 101-92. La sfida al meglio delle sette ora torna in Massachussetts, martedì al TD Garden, con i Celtics avanti 3-1. Sognavano di chiudere la questione già in Florida i ragazzi di Doc Rivers, ma dopo aver rimontato 18 punti di svantaggio accumulati nel secondo quarto non sono riusciti nell'ultimo parziale a mettere la museruola allo scatenato Flash, 19 punti negli ultimi 12'. Se a Wade si aggiunge la precisione di Miami dall'arco (10/18) e i troppi errori nei 2'43" finali di Boston (0/5 dal campo, 0/5 dalla lunetta), la sconfitta dei Celtics è servita.

botta e risposta — Garnett segna il primo canestro della gara, poi Richardson apre con 8 punti consecutivi il 12-0 che porta Miami alla doppia cifra di vantaggio a 7'53" dalla sirena. Boston con il contributo dei Big Threes e di Rondo torna sul 17-14 a 5'07" da fine parziale, ma gli Heat rispondono con un break terrificante, 14-0, e con 27 punti della coppia Wade-Richardson volano sul 31-14 a 1'18" dalla prima sirena, con Boston che ha già perso 9 palloni. Miami è sul 43-25 quando Wade rientra a 7'29" dal riposo, ma con la loro star in campo gli Heat chiudono 2/10 al tiro, perdono 6 palloni e consentono agli ospiti di raddrizzare la partita. Boston, con Ray Allen e Pierce a guardare dalla panchina gravati dal terzo fallo, infila un 18-4 che li riporta a 4 punti di distanza quando restano da giocare 12", ma Beasley segna due liberi e spedisce i padroni di casa al riposo avanti di 6 (49-43).

Boston ha sbagliato 5 tiri negli ultimi 2'43'. Reuters
Boston ha sbagliato 5 tiri negli ultimi 2'43". Reuters

boston ci prova — I Celtics provano a riavvicinarsi nella prima metà del terzo parziale, tenuti però a distanza da 6 punti di Wade, tornato ad essere l'unico tenore dell'attacco di Miami. Gli ospiti sono sotto 62-55 a 5'30" dalla terza sirena, poi Rondo (11 punti nel parziale come Wade) apre e chiude il 9-0 che regala ai Celtics sul 64-62 il primo vantaggio dopo il canestro inaugurale di Garnett. Wade prova a dare la scossa pareggiando sul 64 a 3'20" dalla sirena, ma Boston riparte con un 13-7 che vale 6 punti di vantaggio (77-71) alla terza sirena.

flash il fenomeno — E' Wade a fare la differenza negli ultimi 12'. Flash apre con 8 punti nei primi 84" restituendo il vantaggio a Miami (79-78); Rasheed Wallace prova a tenere viva Boston (80-79), ma i padroni di casa ripartono con un 11-0 a cui Wade contribusce con 6 punti che riporta la squadra di Spoelstra con un vantaggio in doppia cifra a 6'59" dalla fine (90-80). Wright firma il 96-85 a 4'43" dalla fine, poi Miami va in tilt e concede a Boston di tornare a -4 (96-92) con un 7-0 chiuso a 2'43" dall'ultima sirena. Ma quando la rimonta sembra a portata di mano gli ospiti si inceppano: Ray Allen, 91,3% dalla lunetta in stagione regolare, sbaglia 3 liberi consecutivi; Garnett aggiunge altri due errori a cronometro fermo e Boston chiude 0/5 dal campo, consentendo a Miami di mettersi al sicuro e di riportare la serie in Massachussetts.

Miami: Wade 46 (11/17 da due, 5/7 da tre, 9/14 tl), Richardson 20, Beasley 15. Rimbalzi: Haslem 11. Assist: Wade 5, Chalmers 5
Boston: Rondo 23 (7/14, 2/3, 3/4 tl), Garnett 18, Pierce 16. Rimbalzi: Garnett 12. Assist: Rondo 9
 
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CAT_IMG Posted on 4/5/2010, 11:02
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Playoff: i Celtics passano 104-86 a Cleveland, in semifinale, e pareggiano la serie 1-1 grazie ai 22 punti di Allen e i 19 assist di Rondo. A Ovest Phoenix supera San Antonio, 111-102, per l'1-0 con Nash superstar: 33 punti e 10 assist

NEW YORK, 4 maggio 2010
– Boston vince gara-2 contro Cleveland e pareggia la serie sull’1-1 grazie a una bella prova di squadra. Phoniex si sbarazza di San Antonio in una gara dalle mille emozioni aprendo con un successo la semifinale di Western Conference.

Cleveland Cavaliers-Boston Celtics 86-104
Una grande orchestra, diretta alla perfezione da Rajon Rondo. Boston si prende l’1-1 nella serie con Cleveland grazie a una grande prova di squadra, con 6 giocatori in doppia cifra, il 51,3% al tiro, il 9/19 da tre, la difesa che mette la museruola ai Cavs tenendoli al 40% dal campo e vincendo 43-32 la sfida a rimbalzo. Il play ci mette 19 assist in tre quarti, record personale e di franchigia eguagliato. Il solco decisivo gli ospiti lo scavano con un terzo quarto magistrale da 31-12 e gli avversari tenuti al 31,2% al tiro. Nemmeno LeBron James, fresco di secondo trofeo Mvp consecutivo consegnatogli prima della gara dal commissioner David Stern, stavolta può nulla. “Non è il caso di disperarsi – dice a fine gara -: è una serie lunga, siamo solo alla seconda gara”. Cleveland tira col 38% nel primo quarto, ma Boston pur colpendo col 67% ha solo 4 punti di vantaggio alla sirena (26-22) per colpa di 7 palle perse. Il redivivo Rasheed Wallace (13 punti e 3/3 da fuori nel primo tempo) alimenta la fuga dei Celtics, avanti 35-22 a 10’19” dal riposo grazie a 9 punti di fila della second unit. Cleveland però a 5’11” da fine parziale ha ridotto lo svantaggio a un solo punto (40-39). Boston, orchestrata alla perfezione da Rondo (12 assist nel primo tempo) e implacabile da tre (6/10), evita però il sorpasso, chiudendo avanti 52-48 e limitando James a 8 punti e 2/5 dal campo. Meno di 3’ dentro la ripresa Ray Allen apre il 21-4, a cui contribuisce con 10 punti, che porta Boston sull’80-57 a 2’15” dalla fine del parziale, con i Cavs che nel frattempo sbagliano 9 tiri su 11 e alla sirena sono sotto 83-60. Gli ospiti allungano fino a +25 (91-66) a 9’07” dalla fine, i padroni di casa provano a rientrare con un 15-0 orchestrato da James (12 punti nel quarto), ma i Celtics si risvegliano al momento opportuno e il vantaggio tiene. Ora le squadre avranno tre giorni di riposo: la serie ricomincia venerdì a Boston.
Cleveland: James 24 (7/13 da due, 0/4 da tre, 10/15 liberi), Jamison 16, Hickson 13. Rimbalzi: James 7, Varejao 7. Assist: M. Williams 7.
Boston: R. Allen 22 (5/8, 3/7, 3/4 tl), Garnett 18, Wallace 17. Rimbalzi: Garnett 10. Assist: Rondo 19.

Phoenix Suns-San Antonio Spurs 111-102
Il primo tassello per la vendetta dei Suns è servito. Phoenix apre con un successo la serie contro la bestia nera San Antonio, contro cui ha perso le ultime 6 sfide di postseason, tirando col 52% dal campo in una gara piena di emozioni. Protagoniste assolute le stelle delle due squadre: Steve Nash, Jason Richardson e Amare Stoudemire, i beniamini di casa, producono 83 punti; Manu Ginobili, Tim Duncan e Tony Parker, i Big Threes degli Spurs, si “fermano” a 73. Ma la squadra di Gregg Popovich non si arrende mai: rimonta 14 punti di svantaggio sia nel terzo che nel quarto parziale, provando fino alla fine a giocarsi la vittoria, nonostante il 4/19 dall’arco e 9 errori dalla lunetta. Phoenix impone da subito il suo ritmo forsennato alla partita, tirando col 59% nel primo quarto, chiuso avanti 31-22 grazie a 17 punti di Nash, con gli Spurs tenuti al 38% dal campo. San Antonio riesce a tornare sotto di 4 (37-33) a 7’31” dal riposo, ma i padroni di casa ripartono con un 11-1 e conducono 48-34 a 3’27” dalla sirena, quando il vantaggio è di 57-47. Gli ospiti (con Parker in campo dall’inizio dopo essere partito in panchina nel primo quarto) sono caldissimi nei primi 5’ della ripresa, quando infilano un 20-7 che regala loro il primo vantaggio di giornata, sul 67-64 a 7’24” dalla sirena. Phoenix però si ritrova e infila un 12-2 negli ultimi 3’14” del quarto, con Nash (9 punti e 5 assist nel parziale) e Richardson (10 punti nei 12’ dopo il riposo) assoluti protagonisti, e arriva sull’85-75 alla sirena. I Suns continuano a correre fino a +14, ma San Antonio torna a contatto con un 13-0 alimentato da 7 punti di Duncan e chiuso da Ginobili a 4’26” dalla fine (94-93). I padroni di casa non hanno ancora esaurito le energie, e grazie anche a 4 punti di Stoudemire rispondono con un 9-2 che vale il 103-95 a 1’23” da sirena conclusiva. San Antonio ci prova fino alla fine, ma Phoenix si mantiene al sicuro dalla lunetta. Gara-2 si gioca mercoledì, sempre in Arizona.
Phoenix: Nash 33 (11/15, 2/4, 5/6 tl), Richardson 27, Stoudemire 23. Rimbalzi: Stoudemire 13. Assist: Nash 10.
San Antonio: Ginobili 27 (6/11, 3/9, 6/7 tl), Parker 26, Duncan 20. Rimbalzi: Duncan 11. Assist: Ginobili 5.
 
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